
Emily e Victor erano sposati da circa otto anni, dopo altri sette di fidanzamento. Quando si sposarono erano giovani: lei aveva vent’anni e lui circa ventitré. Ma che dire? Si amavano, e questo è quel che contava.
Già prima del matrimonio, Emily aspettava un bambino, Jonathan, per cui i due ragazzi avevano deciso di sposarsi così presto.
All’inizio il matrimonio il loro rapporto andava più che bene, e i due passavano molto tempo insieme, ma senza trascurare i familiari e gli amici.
Col tempo, però, a poco a poco, Emily cominciò a notare strani comportamenti nel marito: la sera tornava a casa tardi, talvolta era assente per intere giornate e, spesso, la trattava male. Inoltre aveva cominciato a bere molto…
Una mattina, stavo esaminando delle vecchie foto dei miei genitori, e mi soffermai su alcune che mostravano mia madre con il pancione. Trovai anche quelle che risalivano al loro matrimonio: all’epoca io avevo quattro anni e mia mamma e mio padre ne avevano, rispettivamente, venti e ventitré. All’epoca erano ancora felici insieme, o almeno così appariva.
Mia madre mi ha confessato più volte che, nel corso degli anni, molte cose sono cambiate tra lei e papà, per le continue liti e per i cambiamenti sempre più profondi di lui. Da qualche tempo, infatti, papà prova sempre meno interesse per lei; spesso è violento e ha iniziato a bere molto. Le si rivolge con modi sempre più scorbutici e arroganti, la insulta e la ferisce nel cuore.
– Jonathan! – all’improvviso sentii urlare a squarciagola la mamma dal piano inferiore. Mi asciugai frettolosamente le lacrime e corsi subito di sotto, temendo che fosse successo veramente qualcosa di grave.
Nella stanza assistei a una scena che mi terrorizzò: vidi mio padre che inveiva contro mia madre, scuotendola brutalmente, e lei che tremava e piangeva, chiedeva scusa e cercava di liberarsi da quel mostro!
Mia madre si girò e mi guardò. Il suo sguardo mi comunicava quanto fosse impaurita e come cercasse disperatamente il mio aiuto. Appena mi vide, mio padre si allontanò immediatamente da lei, si rivolse a me e cercò di spiegarsi:
– Non è come ti sembra… Era solo un gioco… Stavamo scherzando…
Ovviamente lo ignorai e mi avvicinai invece alla mamma, che era rimasta riversa sul pavimento. La abbracciai, stringendola forte a me e sforzandomi di trattenere il mio pianto. Ma dopo un po’, nonostante i miei sforzi, sentii le lacrime che colavano dalle mie guance.
Qualche tempo dopo, la situazione era ancora peggiorata, perché mio “padre” trattava mia madre sempre peggio.
Una sera, mi accorsi che parlavano animatamente e mi sforzai di ascoltare la loro conversazione. Non capii molto, ma udii abbastanza per rendermi conto che lui la aveva tradita:
– No! – urlava mia madre – Tu sei sposato con me! Sei mio marito… Quella donna non è nessuno!
Mia madre gli parlava con voce più tremolante, ma ancora incredula. Nella stanza calò poi un silenzio totale, rotto ogni tanto solo dai singhiozzi di mia madre. All’improvviso udii il rumore di un ceffone e le furiose parole di mio padre, che le urlava di non averla tradita, perché non ne sarebbe mai stato capace. Ma era evidente che mentiva…
Alla fine, lei si asciugò il viso, lo guardò dritto negli occhi e si diresse nella sua camera.
A questo punto desiderai affrontare direttamente mio padre, ma il coraggio mi mancò. Un tremore scuoteva tutto il mio corpo, al pensiero che si sarebbe potuto comportare con me nello stesso modo in cui lo aveva fatto con mia madre…
Il giorno dopo mi recai a scuola. Perciò non so che cosa successe a casa quella mattina. Ma presumo quasi nulla, perché quando uscii papà non era ancora tornato a casa.
Al mio ritorno, la mamma mi aspettava, seduta al tavolo di cucina. Sapevo che aveva qualcosa da dirmi, perché quel posto, quel punto esatto della casa, era il luogo in cui discutevamo di argomenti importanti.
– Jonathan, siediti, ho da dirti alcune cose.
Questa frase, sinceramente, mi spaventò un po’, perché pensi che si trattasse di qualcosa di grave. Lei, invece, cominciò così:
– Ho riflettuto molto su quando mi suggeristi di confidarmi con qualcuno su… su tutto ciò che succede tra me e papà! Perciò ho deciso di seguire i tuoi consigli e voglio parlarne con Charlotte…
Fui invaso da una gioia immensa: finalmente si era convinta!
Subito dopo udimmo bussare alla porta: per combinazione era proprio Charlotte. Lei e mia madre si conoscevano dai tempi del liceo. Erano diventate subito amiche e, da allora, il loro rapporto si era sempre più consolidato.
Salutammo calorosamente Charlotte e la invitammo a sedere con noi. Dopo che le illustrammo la situazione, lei cercò di convincere mamma a denunciare tutto ciò che aveva subito da mio padre negli anni.
Mia madre era indecisa e continuava a ripetere stancamente che amava ancora suo marito e che era sicura che prima o poi sarebbe riuscita a cambiarlo. Ma in realtà lei sapeva bene che questo non sarebbe mai successo…
Erano passate circa due ore da quando avevamo iniziato a discutere sull’argomento, quando finalmente dalla bocca di mia madre uscirono quelle parole che volevamo sentire:
– Va bene… Avete ragione. Farò come dite!
Io e Charlotte abbracciammo mia madre, lieti per aver raggiunto il nostro scopo.
Il giorno dopo ci recammo tutti e tre a sporgere denuncia contro colui che aveva rovinato la vita di mia madre.
Un mese dopo questi fatti narrati, ci siamo ritrovati in tribunale, faccia a faccia con il giudice, gli avvocati e mio padre. E alla fine è arrivata la sentenza:
– La corte dichiara il signor Victor colpevole!
In quel momento, mia madre sorrise, così serenamente come non la avevo mai vista farlo dopo tanto tempo. Ed era veramente bella…
Dopo l’arresto di mio padre, mia madre si è ripresa, ha ricominciato a lavorare e, nel suo tempo libero, si prende cura di sé stessa e dei suoi interessi.
E proprio oggi, 25 novembre 2022, vedo ancora mia madre felice.
Questa volta davvero.